WILDLIFE ARTIST

Le opere di Nick Edel sono reperibili presso L'Estampe Galleria d'Arte

Nick Edel è nato nel 1934 ed è morto nel 2022.
Studi artistici all'Accademia Albertina, una formidabile biblioteca costruita negli anni, moltissimi viaggi nel mondo, il più lontano possibile dalle grandi città, dal progresso tecnologico, da quella che chiamano civiltà.
Studiare, disegnare, dipingere, incidere.
Camminare e scoprire, per quanto possibile, i segreti poemi della montagna, dei fiumi, delle foreste, delle pianure, delle stagioni, del sole, la luna, il vento, la pioggia, il canto del maree i colori dell'oceano... il volo dell'aquila, la grazia di una farfalla.
Nel misterioso mondo degli animali selvatici Nick Edel ha creato se stesso e la sua ragione di essere.
Fin da ragazzo, lavorando come oscaiolo nelle foreste prussiane, cercava il contatto ravvicinato con cervi e cinghiali.
Navigando come mozzo nei mari del nord ascoltava il fraseggio dei gabbiani che sorvolano l'Atlantico immenso, decorato dalla danza di onde infinite.
Al ritorno dai viaggi giovanili la montagna lo richiamava a trascorrere giorni e notti comunicando con i camosci che gli indicavano come superare i sentieri più impervi.
L'amore per la selvaticità pura ha dominato il modo di esistere, l'espressione artistica, i suoi principi morali.
L'artista ha esposto in gallerie e musei di numerose città d'Europa, che gli hanno dedicato spazio e riconoscimenti.
Oggi è considerato uno dei massimi esponenti della Wild Life Art.
È stato autore di numerosi libri ed opuscoli, che, diffusi in migliaia di copie, sono pietre miliari del generoso e fantastico percorso di vita e dell'affascinante genuinità della sua passione e della sua arte.

Hector Noble Green

Ammirare i disegni di animali e i paesaggi di Nick Edel fa tornare alla mente il grande e misconosciuto scrittore austriaco Adalbert Stifter, maestro come Edel nell'evocare i silenzi della montagna, i colori dei boschi autunnali, le rocce, i fieri abitatori di quelle solitudini. In Edel come in Stifter predomina la nostalgia, una nostalgia nobile e malinconica, quasi dolente per il distacco del primordiale, da quel "sublime" della natura che, pur schiacciandoci con il suo peso di illimitato, ci vivifica, ci riconcilia con la bellezza. Un altro elemento collega Edel a Stifter, il pittore e il poeta: il gusto della favola, della semplicità che è architipo, del colore, del gioco. È qui che il pittore si sente a prorpio agio, in questo istante magico in cui la natura si trasforma in storia e la storia in simbolo e infine, a compimento della straordinaria alchimia che è l'arte, il simbolo si fa tratto, sigillo dell'artista.
Come la favola del poeta è di tutti, è memoria collettiva, ma è prima di tutto creazione libera e individuale, così la mano del pittore da voce a quanto è comune trasferendolo nell'unicità del suo gesto, del suo stile. A Edel non interessava "copiare" la natura; sua intenzione è stata rivivere il mistero naturale ricreandolo filtrato dall'imaginazione, celebrarlo come rito.
Favola, rito, emozione: elementi che avvicinano le tavole di Edel ai più illustri documenti della pittura di animali, ai grandi bestiari in cui, non è un caso, la fantasia ha spesso la meglio sulla passione documentaria, l'emozione sull'attenzione. Si pensi ad Alois Zötl (austriaco: ancora un caso?), alle meravigliose tavole di Audubon, ai mostri naturali del fiorentino Jacopo Ligozzi, a certi disegni di Dürer. Ovunque in questi grandi capolavori la natura pare piegarsi al genio dell'artista, ma è solo un abbaglio, una momentanea incertezza che immediatamente dona forza e colore all'animale, ridandogli vita nella sua inattingibile unicità.
È un amore di sempre quello che Edel ha nutrito per gli animali, un amore che ha radici lontane nello spazio e nelle genealogie e che lo ha fatto spesso navigare controcorrente in quel mare agitato che è l'arte moderna. Paradossalmente è proprio questa sua fedeltà alla tradizione figurativa ciò che lo rende così attraente, così atemporalmente vero. Perchè la natura, l'animale, la creatività dell'artista non hanno tempo, sono il tempo

Paolo Levi

This fine collection of Nick Edel’s animal drawings and landscapes reminds one of certain passages by the great, albeit underestimated, Austrian writer, Adalbert Stifter, like Edel a master in the evocation of the silence of the mountains, the tints of autumn woodland and rocks and the proud inhabitants of these solitary environments. In Edel, as in Stifter, it is nostalgia which predominates. Noble, melancholic nostalgia, sorrow almost at the way in which we have been uprooted from nature in all its primordial sublimity, oppressive in its boundlessness maybe, yet, nonetheless, a source of vitality and reconciliatory with beauty. Edel and Stifter, the painter and the poet, have another thing in common: it is their love of story-telling, for the simplicity that is archetypal of colour and playfulness. And it is precisely here that the painter feels fully at ease, at the magic moment in which nature becomes story and story symbol and finally, as the fantastic alchemy that is art reaches its climax, at the moment in which symbol is turned into a brush-stroke, the hallmark of the artist. Just as the story the poet recounts belongs to all of us, part of the collective memory, but is, first and foremost, free, individual creation, so the hand of the painter manages to embody what is common to all of us in the unique manner of its depiction - in short, in its style. Edel has maked no attempt to “copy” nature: his aim was to relive its mystery through the filter of the imagination and to celebrate that mystery as a myth.
Fable, rite, emotion, then. Qualities which link Edel's paintings to the outstanding examples of animal art, the great bestiaries in which - no coincidence this - imagination frequently gets the better of attention to detail and emotion of precision. Think of Alois Zötl (another Austrian, another coincidence?), of Audubon’s wonderful paintings of the Florentine Jacopo Ligozzi’s natural monsters, of some Dürer's animal drawings. In all these masterpieces without exception, nature appears to be shackled by the genius of the artist. It is only a fleeting impression, however, the uncertainly of a moment which at once imbues the animal itself with strength and colour, restoring to its own insuperable, unique vitality.
Edel has always conferred upon animals a love that has distant roots in space and tradition and which has often forced him to battle countercurrent in the squalls of modern art. Paradoxically perhaps, it is this faithfulness to the figurative tradition which makes him so attractive, so atemporally true-to-life today.
After all, nature, animals and artistic creativity cannot be measured in terms of time. They are time itself.

Paolo Levi

Via Barbaroux 9, 10122 Torino

Tel. 011 532577

Cell. 335 5932722

arte.nickedel@gmail.com

BIOGRAFIA DI NICK EDEL

Nicola Ettore Edel (Bordighera, 3 marzo 1934 - Torino, 6 novembre 2022) è stato un pittore e incisore italiano.
Esponente della Wildlife Art.
Il suo amore per la natura lo ha portato a perseguire ricerche visive sugli animali selvatici e il loro habitat.
Sue opere di grafica e di pittura sono state presentate, fin dal 1952, in mostre personali e collettive e figurano in collezioni private e pubbliche italiane ed estere.

Le origini

Il trisavolo, Giuseppe Naudin, fu pittore di corte di Maria Luigia d'Austria e in seguito regio pittore di Vittorio Emanuele II. Il bisnonno, Leopoldo Edel, fu pittore, poeta e Ufficiale dell'esercito. Il nonno Leonida, architetto e illustratore e suo cugino Alfredo, celebre scenografo e costumista. Leopoldo, il padre di Nick è stato pittore e grafico.
Le doti artistiche di Nick Edel emergono fin da giovane: è del 1951 un piccolo olio su cartone in cui ritrae il proprio cane. L'intento descrittivo e l'ammirazione per ciò che appartiene al mondo naturale e animale sono già espressi con chiarezza.

La vita

Terminato il liceo artistico, Edel nel 1952 intraprende un lungo viaggio per conoscere la natura selvaggia e incontaminata del Nord Europa, attraversando (in autostop e a piedi) i Wald tedeschi, le Highlands scozzesi e i fiordi norvegesi. Al ritorno si iscrive all'Accademia Albertina di Torino dove segue i corsi di pittura e decorazione, con i maestri Francesco Menzio e Italo Cremona.
Edel ha lavorato alla continua ricerca della rappresentazione idealizzata dei soggetti prescelti. Per Nick la conoscenza della natura passa attraverso il profondo rispetto che nutre per tutto ciò che da essa proviene. Vivere nella natura è stata per lui una necessità primaria e in più fasi, a distanza di anni, trascorrerà periodi di studio e osservazione, cercando luoghi adatti al suo scopo.
Se le Alpi con la loro ricca fauna lo hanno da sempre affascinato, Nick Edel – appassionato montanaro o pittore alpino come ha amato definirsi - ha spesso intrapreso viaggi di studio in terre lontane, per approfondire le proprie conoscenze sugli animali selvatici che popolano gli ancora incontaminati boschi dell'est europeo fino alla Russia, spingendosi anche in Africa, Stati Uniti, Canada e Groenlandia.
Ha affinato con il tempo le tecniche di studio e di osservazione degli animali e del loro habitat giungendo infatti ad utilizzare anche la fotografia come supporto alle sue ricerche.
Quella di Nick Edel è stata una innata vocazione, che lo ha portato a interiorizzare i luoghi e le atmosfere in cui poi inserire il soggetto animale.
Nelle sue opere emerge una personalissima visione che non rinuncia ad un approccio scientifico ed oggettivo, ma gli ha permesso di ritrarre gli animali selvatici secondo la propria selettiva percettibilità.
È il disegno l'elemento fondante e fondamentale delle sue creazioni, che prendono forma, nutrite da una intensa ispirazione.

Le mostre

Nel 1972 Nick Edel fonda a Torino il movimento Wildlife che riunisce artisti interessati al mondo animale e naturale, come Nino Aimone, Francesco Casorati, Romano Campagnoli, Giò Minola, Mario Giansone, Mario Molinari e Giuseppe Garimoldi e, insieme, esporranno in numerose città (Torino, Milano, Roma, Colonia, Copenaghen, New York, Miami).

Tra le mostre personali si segnalano

  • Animali delle Alpi, Castello di Saint Pierre (Ao), 1996;
  • Animali delle Alpi, Tour Fromage, Aosta, 1996;
  • Nick Edel pittore della natura, Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino, 2003-2004;
  • Nick Edel. Pittore alpino, Forte di Fenestrelle (To), 2007;
  • Nick Edel. Selvatici in natura, Museo del Territorio Biellese, Biella, 2012.

Si segnala inoltre la partecipazione a

  • Festival International d'Art Animalier, Pays d'Eygurande Corréze, Francia, 1988;
  • Bianconero granata colori ed emozioni, Sala Bolaffi, Torino, 1990;
  • European Wildlife art, Maison Européene de la nature, Bruxelles, Dicembre 1993;
  • II rassegna internazionale del Disegno Naturalistico "La fauna delle Alpi", Palazzo della Regione, Torino, 1994;
  • Festival Européen e Pays de Langres, Langres, Francia, 1997;
  • L'Omaggio alla "Venèrie", Reggia di Venaria, Venaria, 1998;
  • Il Bestiario, Galleria Davico, Torino, 1999;
  • 23a Wildlife Exhibition Wild in the Nature, Enschede, Paesi Bassi, 2001;
  • Il leone di Giuda, Piemonte artistico culturale, Torino, 2003.

Collaborazioni e pubblicazioni

Nick Edel ha collaborato tra il 1980 e il 1993 con scritti e disegni al periodico Diana (Editore Vallecchi, Firenze) e negli anni molte delle sue opere sono confluite in importanti pubblicazioni: in particolare, nel 1963 due opere sono inserite nella pubblicazione Il Cervino e la sua tavolozza, due volumi di Ernesto Caballo nella stamperia di A. Tallone, illustrati dai più noti pittori contemporanei. Nel 1988 l'Editore Musumeci pubblica il volume Piemonte Fauna e Habitat, distribuito in tutte le scuole del Piemonte e ristampato due anni dopo; nello stesso anno, presso la Stamperia del Borgo Po (Torino), viene stampata la cartella Albergian, sei acqueforti tirate con torchio a braccia in 60 esemplari, acquerellate a mano. Nel 1996 Priuli&Verlucca pubblica Animali delle Alpi e nel 2003 esce Nick Edel Pittore della natura (Elede). Pubblica inoltre un Postcard book.

Bibliografia

  • Marziano Bernardi, Bellissimo suggestivo disegno che unisce fantasia all'attento studio della natura, Galleria d'arte Fogliato, 1961
  • A.C. Ambesi, Fede nel valore spirituale della attività artistica, in "Piemonte artistico culturale", dicembre 1963
  • Piero Novelli, Nella pittura di Edel occorre cogliere il messaggio morale, Galleria d'arte moderna L'Approdo, 1966
  • Piemonte fauna e habitat, Musumeci Editore, Quart 1988
  • Paolo Levi, Nick Edel, uno straordinario creatore di favole di animali eseguite all'acquerello, in "L'Europeo, 13 maggio 1988
  • Paolo Levi, Nick Edel. Cacciatori di poesia, in "Capital", settembre 1989
  • Angelo Mistrangelo, Una sorprendente arca di Noè affolla il bestiario di Nick Edel, in "La Stampa sera", 22 novembre 1989
  • Angelo Dragone, Dipinti e acquerelli di Nick Edel, in "La Stampa", 8 dicembre 1989
  • Paolo Levi, Nei quadri di Nick Edel una natura con l'anima, in "La Repubblica-Torino", 16 dicembre 1994
  • Paolo Levi, Le tavolozze di Narciso. Storie di artisti del nostro tempo, Editoriale Giorgio Mondadori, 1994
  • Paolo Levi, Nati e ritratti liberi, in "L'Europeo", 1º febbraio 1995
  • Paolo Levi, Immagini di un mondo perduto, in "La Repubblica-Torino", 14 novembre 1996
  • Animali delle Alpi, catalogo della mostra, Castello di Saint Pierre (Ao), 1996
  • Animali delle Alpi, catalogo della mostra, Tour Fromage, Aosta, 1996
  • Angelo Mistrangelo, Animali e dolci paesaggi, in "La Stampa", 2 giugno 1996
  • Angelo Mistrangelo, Chagall, Edel, Maccari e Guttuso, in "La Stampa", 29 novembre 1997
  • Paolo Levi, Questo esploratore del mondo animale, in "La Repubblica-Torino", 13 dicembre 1997
  • Paolo Levi, Lo zoo non ecologista di Edel il ricamatore, in "La Repubblica-Torino", 28 novembre 2000
  • Paolo Levi, Nello zoo di Edel un universo colorato di libertà e mistero, in "La Repubblica-Torino", 12 novembre 2002
  • Angelo Mistrangelo, Rapito dal gallo forcello. Antologica al Museo di Scienze Naturali di Torino, in "La Stampa", 9 dicembre 2003
  • Nick Edel pittore della natura, catalogo della mostra (a cura di Paolo Levi), Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino, 2003-2004
  • Angelo Mistrangelo, Al Forte di Fenestrelle la natura e gli animali del magico Edel, in "La Stampa-Torino Sette", 20 luglio 2007
  • Angelo Mistrangelo, Edel, natura e animali 1989-2009, in "La Stampa-Torino Sette", 24 dicembre 2009
  • Nick Edel. Selvatici in natura, catalogo della mostra (a cura di Alessandra Montanera), Museo del Territorio Biellese, Biella, 2012
  • Angelo Mistrangelo, Animali e architetture, in "La Stampa" (supplemento al numero odierno), 28 novembre 2013